Lavori di somma urgenza in località Plator: qualche precisazione

Saranno necessarie ancora alcune settimane di lavoro per il completamento del vallo in corso di realizzazione in prossimità dell’abitato di Scalota. Questo intervento, realizzato di concerto con i tecnici della Direzione Generale Territorio e Protezione Civile di Regione Lombardia, rappresenta il primo tassello della messa in sicurezza del versante di Plator a seguito degli eventi metereologici del 20-21 luglio scorso. L’intervento complessivo, in corso di progettazione, tiene conto della impossibilità di intervenire in quota con opere di contenimento del materiale viste le elevate pendenze e le caratteristiche del terreno. Per queste ragioni, e visti gli elevati volumi di materiale che si sono mossi, è stato necessario individuare l’unica area potenzialmente in grado di ospitare le colate detritiche e in quel luogo è subito cominciata la realizzazione del vallo a protezione dell’abitato di Isolaccia.

L’utilizzo del materiale di risulta delle operazioni di svaso del torrente Scianno, poco distante, ha consentito un risparmio sui costi e sulle tempistiche mentre la tecnica di realizzazione, in terra armata, è stata scelta per avere, una volta ultimato, il minor impatto visivo possibile per un’opera di generose dimensioni. Il progetto complessivo prevede la messa in sicurezza definitiva della Via Sant’Antonio, sistemi di protezione contro la caduta dei massi sopra gli abitati di Pradaccio e Scalota e dei sistemi di rilevamento in grado di rilevare e comunicare l’innesco di nuove colate detritiche. L’importo complessivo dei lavori si aggira intorno a 1.300.000 euro e la progettazione viene seguita passo passo dai tecnici regionali che con l’Assessore alla Montagna Massimo Sertori ci hanno seguito nel corso di questi mesi, ed hanno condiviso gli interventi sinora messi in atto. Questi eventi calamitosi, che comunemente riteniamo eccezionali, sono purtroppo sempre più frequenti e per questa ragione va posta particolare attenzione ai tempi ed ai costi di ripristino delle opere in quanto rischiano di incidere non poco all’interno del bilancio comunale.

Proprio per questo motivo è opportuno dare trasparenza reale ai costi dell’opera: 300.000 euro che però comprendono anche l’intervento di svaso del torrente Scianno (per circa la metà dell’importo) e saranno coperti dal contributo per la somma urgenza che sarà erogato dalla Regione.

A questo proposito, vale la pena ricordare che le reti realizzate a monte degli abitati di Sant’Antonio e Pradaccio, realizzate nel 2016, hanno ceduto nel corso dello scorso anno sotto il peso di una colata, sono state ripristinate a costi non indifferenti per poi cedere nuovamente sotto il peso della colata del luglio scorso. Curioso ricordare che il parere positivo sulla realizzazione dell’opera in questione fu dato dall’allora Responsabile del Servizio Programmazione Opere Pubbliche ed Ecologia, nonché Sindaco protempore, Avv.to Ezio Trabucchi, capogruppo dell’attuale minoranza. Evidentemente allora non aveva ancora maturato le competenze geologiche che lui ed il suo gruppo dimostrano di avere oggi. Riteniamo gravi, gravissime, le insinuazioni poste dal gruppo di minoranza nei confronti di questa Amministrazione e per questa ragione sollecitiamo la minoranza a presentare quanto prima l’esposto alla Procura della Repubblica di Sondrio affinchè sia la magistratura ad esprimersi sulla questione.

Vallo di contenimento in terre armate, realizzato vicino all’abitato di Sant’Antonio.

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