Valorizzare i cosiddetti “letti freddi” attraverso la loro commercializzazione nel mercato dell’affittanza turistica per consentire ai proprietari di questi immobili di mettere a reddito un bene patrimoniale in loro possesso. È questo l’obiettivo ambizioso che l’Amministrazione Comunale di Valdidentro vuole perseguire attraverso il progetto “Case Vive”, inserito nel proprio programma elettorale dopo aver analizzato attentamente la situazione del territorio comunale che vede la presenza di oltre 3.500 seconde case che per gran parte dell’anno rimangono totalmente chiuse senza portare alcun beneficio al territorio.
Dopo una serie di incontri svoltisi nei mesi scorsi con alcuni player internazionali come ad esempio Airbnb, che sono diventati dei veri e propri punti di riferimento per questo tipo di offerta ricettiva, è stato costituito un gruppo di lavoro coordinato dall’assessorato al turismo – che ha visto il coinvolgimento di molti partecipanti al gruppo turismo del Lab Venti27 che avevano seguito la genesi del progetto durante la campagna elettorale – il quale ha definito una serie di attività da svolgere per identificare la disponibilità dei possessori di immobili da destinare all’affitto ad entrare a far parte di tale progetto che provvederà poi a mettere in rete tali soluzioni ricettive.
Nei giorni scorsi è stato inoltre presentato il sito casevive.it dove è stato caricato un sondaggio, rivolto a tutti i possessori di una seconda casa sul territorio di Valdidentro, volto a raccogliere informazioni ancor più dettagliate sia sull’immobile che della fruizione che viene fatta da parte dello stesso. Si tratta di un sondaggio totalmente anonimo che si pone l’’obiettivo di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili per definire poi gli step successivi che si svilupperanno nei prossimi mesi.
“Invitiamo tutti coloro che hanno un immobile sfitto in Valdidentro a compilare il sondaggio pubblicato sul sito casevive.it – fanno sapere dall’Amministrazione Comunale. Si tratta di un questionario totalmente anonimo che ci consentirà però di raccogliere alcune informazioni in forma aggregata per definire alcuni aspetti strategici del progetto”.
“Sappiamo di trovarci di fronte ad un problema molto complesso – continuano gli amministratori – ma crediamo che ogni azione avente come obiettivo quello di incrementare il tasso di occupazione di queste strutture vada perseguita senza esitazione, perché incrementare il flusso di persone che possono soggiornare in Alta Valtellina significa portare nuova ricchezza a favore di tutto il territorio”.